Il progetto che ha portato alla realizzazione del cd “Time to leave” è nato alcuni anni fa, quando iniziai a mettere insieme alcune idee melodiche che mi passavano per la testa. La cosa era nata un po’ per gioco, senza troppe velleità artistiche: realizzai alcuni provini in cui emergeva l’idea di fondo; li feci ascoltare al batterista Marco Andrighetto (con cui già collaboravo da tempo) ed egli registrò alcune tracce di batteria che mi diedero ulteriori stimoli creativi; nel giro di alcuni giorni le cose iniziavano a prendere una direzione e, detto fatto, nacque l’idea di realizzare un lavoro. Feci ascoltare le pre-produzioni dei brani ad alcuni musicisti di rilievo nazionale, che apprezzarono le composizioni e mi esortarono a proseguire in questa direzione; uno di questi, il chitarrista Andrea Braido, accettò la proposta di collaborare alla realizzazione del lavoro e intervenne in alcuni brani in lavorazione. Successivamente coinvolsi il sassofonista Giovanni Forestan, che contribuì a delineare in modo definitivo il mood del cd. Nel lavoro sono stati coinvolti in alcune tracce il percussionista Luca Nardon e il pianista Ascanio Scano..
Una volta concluse le sessioni di registrazione il mix è stato curato da un tecnico di Rovereto (Niccolò Conti), assistito da Marco Andrighetto e da me; il mastering è stato affidato a Roberto Maccagno.
Il risultato di questo percorso (durato oltre 3 anni) è un lavoro in cui penso di aver espresso tutto me stesso; le 10 tracce riassumono un po’ tutte le mie maggiori influenze musicali e, soprattutto, ho cercato di fare emergere il mio lato “melodico”.